Radiomarelli RD271

Qui potete trovare una parte dello schema elettrico tracciata durante la riparazione, qui trovate lo schema fornito dall'amico e consocio Tonino F., mentre qui trovate la pagina del catalogo ANIE in cui veniva descritta la radio. Lo schema elettrico, purtroppo, non è riuscito a reperirlo neanche quel santo uomo di Carlo Pria.

Questa radio è stata riparata lo scorso Natale e, per pigrizia e perché altre l'hanno sopravanzata, ancora non era riuscita a raccontare la sua storia. Per quello che mi riguarda non è molto lusinghiero parlarne, però vale la pena di raccontare tutto perché tramite essa, ho potuto conoscere una bella persona che si chiama Manlio.
Manlio è il gestore di un sito nel quale si può trovare tutto quello che riguarda i 45 giri. Il suo è un lavoro mastodontico, nulla a che vedere con il piccolo contributo che fornisco io e, tramite esso, si possono ripercorrere tanti anni della storia che ci ha preceduto (e che ho avuto la fortuna di vivere, anche se nella sua fase discendente).
Manlio l'ho conosciuto invece tramite il mio di sito, mi chiedeva informazioni sull'occhio magico che montava la sua Telefunken T56. Soddisfatto delle risposte, mi ha chiesto di aiutarlo nella riparazione di una Radiomarelli. Riparare da remoto e con persone che hanno poca esperienza è pericoloso, soprattutto quando si deve intervenire sulla linea dell'anodica.
Il difetto era quello che potete sentire qui e qui (non fate caso al ronzio di sottofondo del primo): molto velocemente, dopo pochi minuti dall'accensione, l'audio si abbassava di volume e distorceva. La prima cosa che gli ho chiesto di fare è stata quella di cambiare il condensatore di disaccoppiamento tra la pre e la finale audio (visto che ce n'erano due uguali li abbiamo cambiati tutti e due), poi abbiamo sostituito il condensatore catodico della finale audio e, visto che il difetto rimaneva, ho iniziato a sospettare dei condensatori di filtro o di qualche condensatore in perdita a massa. Manlio ce l'ha messa tutta e si è comportato molto bene nella sostituzione da remoto dei componenti, ma poi non me la sono sentita di fargli rischiare la vita con una bella scossa in continua così, mi sono fatto spedire la radio per ripararla io. Di tempo ne è passato, avevo una radio sul banco e non potevo metterne un'altra (come al solito) e poi c'erano le vacanze di Natale...
Pensavo fosse una riparazione facile ma, come sempre mi accade, col piffero che si è rivelata tale anzi, mi ha fatto ammattire. Condensatori di fuga a massa, sostituiti tutti per test, nulla, elettrolitici di filtro e non, sostituiti per prova, nulla, una volta la sostituzione del diodo raddrizzatore ha fatto funzionare la radio per quasi un'ora, il giorno dopo, nulla, tutta la linea del CAV controllata e sostituita per test, nulla!!! Il difetto si presentava su tutte le bande, tranne le onde medie che erano proprio mute.
Quando è così ti devi fermare e studiare e, dopo aver studiato e consultato i mostri sacri dell'elettronica riparatrice, rimaneva un solo barlume di speranza.................la finale audio ed il suo zoccolo!!!
Il difetto era quello del cortocircuito o la dispersione tra catodo e filamento.
Di valvole ne avevo tre, due usate ed una nuova, ma la loro sostituzione non sortiva alcun effetto anzi, lo accelerava o lo ritardava solamente. Ok, allora si sostituisce lo zoccolo con uno fortunatamente nuovo. Volete sapere come è andata a finire? Semplice, con la valvola originale e le mie due usate, il difetto si ripresentava ma con quella nuova no!!!! Per sicurezza, da un amico, mi sono fatto dare una UCL82 nuova (che è l'equivalente italiana della 50BM8) ed il difetto non si ripresentava.
Alleluia Alleluia direbbe qualcuno (però ammetto di averlo pensato anche io :-)).
Rimaneva il problema delle onde medie. Durante lo smontaggio per la riparazione dell'altoparlante che aveva perso la guaina in gomma attorno al cono, mi sono accorto che sul magnete era attaccato un nucleo in ferrite. Visto che la lampadina che si era accesa sulla mia testa illuminava a giorno lo sgabuzzino, ho potuto vedere meglio che una bobina nella sezione radio era priva di nucleo. Inserita e ritarata, ora anche le onde medie facevano sfoggio di una mancanza di italianità ormai cronica.
Dei componenti che avevo sostituito per prova, ho lasciato solo quelli che proprio non mi convincevano e poi, per finire, ho aggiunto un ulteriore elettrolitico in uscita dal filtro di alimentazione per eliminare totalmente quel poco di hum in altoparlante.
Ora si che sono soddisfatto e la radio si sente veramente bene (sensazione confermata da Manlio quanto ha potuto riabbracciare la sua adorata).

Una nota prima di vedere le foto: Manlio aveva scritto un Editoriale sul suo sito prima ancora che gli riparassi la Radiomarelli che, per vanagloria e perché sul suo sito al tempo non venivano mantenuti, ho deciso di riportare qui. Manlio mi aveva inviato anche un documento in cui raccontava ai suoi amici della sua collezione e che io, volentieri riporto.

Spero che anche questo racconto vi abbia insegnato qualcosa, basta questo a dare un senso a questo fiume di parole.



































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