Che gli 8 bit non vi facciano dimenticare..
Ci sono anfratti della nostra vita che rimango silenti per anni, per poi
bussare alla nostra coscienza, inavvertitamente, quasi burlandosi di noi.
É accaduto così che si andasse insieme a degli amici ed a mio figlio, alla
prima mostra di Retrocomputing a Roma (Quando
il computer divenne personal e vedi le foto nella sezione
Manifestazioni).
É avvenuto che rivedessi dal vivo tante macchine di calcolo che mi furono
vicine quando ero giovane e nei primi anni lavorativi ma, soprattutto, che
cercassi di trasmettere emozioni e parti della mia vita nei racconti che
condividevo con gli amici ma soprattutto con mio figlio.
In quel momento mi sono sentito di nuovo giovane, una miriade di ricordi mi
ha assalito, le notti insonni a copiare il codice, le ore passate a
programmare per la scuola, le ore passate con gli amici a giocare nella casa
di turno, le ore passate ad assemblare i compatibili IBM per guadagnarsi
qualche lira per uscire il sabato sera.
Soprattutto mi sono rivisto in mio figlio ed immedesimato nella sua vita,
nelle sue speranze e nelle sue aspettative.
Che senso ha, oggi, per me, occuparmi di Retrocomputer?
Voglio iniziare una nuova collezione?
Mi sono stufato di riparare radio?
Voglio sentirmi più giovane riportando in vita oggetti più moderni?
Voglio fare il martire e farmi crocifiggere da mia moglie portando in casa
anti estetici ed ingombranti bussolotti metallici senza una vena di
arredamento?
Mi sto rimbambendo con largo anticipo?
Forse di tutto un pó.
Collezionare oggetti non ci penso proprio, sto già dando via la maggior
parte delle mie radio, per dare spazio alle esigenze dei figli in crescita.
Accumulare roba che gli altri buttano, lo faccio da sempre, non mi cambia di
molto la vita portare qualche vecchio computer in cantina.
La verità é che, avere tra le mani questi manufatti, mi aiuta a ricordare.
Non credevo di avere ancora tutti questi ricordi, la mia mente é
notoriamente un colabrodo, invece sono venuti su da soli ed in autonomia,
continuano a riaffiorare ed a tenermi compagnia, specialmente nei continui
racconti che propino a mio figlio, anche lui sempre avido di conoscere
quella che era la mia vita alla sua età.
Ma non mi fermo qui.
Non ero un assiduo giocatore neanche a quei tempi e neanche un
programmatore, non lo sono mai stato, però ora sono curioso di rivivere i
vecchi giochi e le vecchie macchine, con l'occhio di chi la sa lunga.
Voglio provare a riportare in vita queste strane creature dei sogni, perché
quella é la mia indole, voglio provare a capirle meglio di come lo feci
prima, voglio infondere nuova vita ricostruendo periferiche che ne
facilitino l'uso ed il consumo anche ai giorni nostri.
Insomma, mi voglio divertire, voglio imparare cose nuove ma, soprattutto,
voglio ricordare chi ero ed in che cosa credevo perché, queste cose, da
grandi, si trasformano e si dimenticano.
Farlo non sarà semplice, le azioni più banali saranno all'inizio motivo di
studio ed arrabbiature per cui, se gli articoli potranno sembrare banali,
portate pazienza, tutto sarà motivo di crescita e di divertimento.
Che gli 8 bit vi accompagnino sempre, per non dimenticare mai chi siamo e da
dove veniamo.
Carlo.