Oramai il nostro amato biscottone ha superato la sorprendente soglia dei
quaranta anni e, come tutte le apparecchiature elettroniche di una certa
età, abbiamo sempre una certa apprensione nell'accendere e spegnere la
macchina.
Da giovani invece non avevamo questa preoccupazione ma era comunque
consuetudine dotarsi di un semplice oggetto che non stressava il computer e
ci evitava di mettere mano in continuazione al pulsante di accensione (in
realtà su tanti giochi si era comunque costretti a spegnere e riaccendere la
macchina, però faceva tanto fico avere l'oggetto protagonista di questo
racconto).
Il primo scoglio da superare nella costruzione del pulsante è interpretare
la piedinatura descritta a pagina 142 del manuale del Commodore 64:

Quale sarà mai il verso e il conteggio dei piedini, stiamo parlando del
connettore maschio o femmina?
Invece di andare a cercare sulla rete, decido di fare una prova empirica e, con
uno spezzone di filo di stagno, un'estremità al centro (e li non ci possiamo
sbagliare) e poi quello che potrebbe essere il piedino 2:

Dunque, a quanto pare, sul manuale non è riportato il connettore maschio con
vista lato piedini bensì il connettore femmina visto dal lato saldature (lato
scheda madre quindi).
Una volta appurata la corretta numerazione o la corretta vista, non resta che
utilizzare le nostre doti di manualità e connettere il connettore DIN al pulsante
(entrambi rigorosamente recuperati).













La procedura qui descritta potete trovarla in un articolo della rivista
Commodore Computer Club N.28 (pagine 25 e 26).
Lo stesso risultato è possibile ottenerlo collegando il pulsante ai piedini
della user port oppure della cartridge port, ma ho voluto riprodurre quello che
a suo tempo comprai da un amico per cinquemila lire (io sapevo usare il
saldatore ma non sapevo come costruirmelo, a quei tempi la conoscenza era oro e
le riviste che giravano a casa praticamente nulle per via del costo).
Anche questa volta ho rispolverato un pò di ricordi della mia gioventù la qual
cosa mi arreca gioia assai.