Radiomarelli RD148

In fondo, restaurare radio antiche, è come essere un religioso. Se ci credi veramente, cerchi di diffondere il tuo verbo a più persone possibili, cerchi di far vedere loro l'alone di magia che le Radio emanano, la loro facoltà di far fermentare i ricordi fino a farli esplodere quando meno te lo aspetti, la loro possibilità di possedere una loro personalità, in qualsiasi angolo di casa le si posizioni.
Restaurare radio mi riempie di gioia e, quando le preparo per chi me le chiede, cerco sempre di trasmettere questo sentimento, al di là delle difficoltà che in genere si incontrano, un po' come la Vita, insomma.
Questa radio è di Fabio G., un collega che è finalmente riuscito a tornare nella sua Napoli dopo anni trascorsi fuori sede qui a Roma.
E come ulteriore ricordo della sua permanenza nella città eterna, noi colleghi, gli abbiamo regalato per le nozze questa radio.
Fabio era rimasto colpito dalla particolarità del regalo, a chi viene in mente al giorno d'oggi di farsi fare un regalo di nozze del genere!!
E poi aveva visto la felicità di Francesco quando l'avevano regalata a lui, sempre per le nozze (vedi articolo sulla CGE 1525), ed allora non ha avuti più dubbi, non si poteva aspettare regalo migliore.
La sua scelta è caduta su questa bella Radiomarelli degli anni '50.

Torniamo ora ai dettagli tecnici.
Lo schema elettrico lo potete trovare qui. Lo schema della cordicella di sintonia qui ed i dati per la taratura AF-MF li potete invece trovare qui. La scansione della scala parlante (dimensioni 23,7x15cm) la potete trovare qui.
L'unica informazione degna di nota dal punto di vista tecnico è stata la soluzione del problema dei fischi di eterodinaggio. Si tratta di fischi più o meno intensi presenti su tutta la scala, anche in presenza della ricezione delle stazioni, un po' come quello che succede quando si ha a che fare con un ricevitore a reazione in cui si tiene sempre un po' di reazione attivata. In questi casi la prima azione da intraprendere è quella di starare leggermente una delle due MF, sta a voi capire quale tentando. Se anche questo non sortisse effetto, e questo è il nostro caso, bisogna invertire i collegamenti dei primari delle MF, cercando di capire a tentoni quale delle due ovverosia fino a quando il problema scompare. Nel nostro caso è bastato invertire i collegamenti del primario della seconda MF per far scomparire il difetto.
Altra azione intrapresa è stata l'aumento della tensione anodica per l'occhio magico esaurito (dalla foto sotto sembra del tutto spento, ma è il flash della macchinetta che ha annichilito quella flebile lucina verde). Si è collegata l'alimentazione direttamente all'uscita della raddrizzatrice, prima del filtro anodico, punto nel quale la tensione è maggiore.

Come è ormai consuetudine, la piccola di casa deve sempre provare di persona le radio che riparo. Dopo essersi sentita tante volte dire di uscire dallo sgabuzzino perché pericoloso, chi gliela toglie la soddisfazione di divertirsi con quelle grandi manopole :-)
Le foto non sono un granché, ma spero riusciate a vedere la differenza tra il prima ed il dopo.
Per alleggerire la visione, ho separato le foto del prodotto finito dalle foto delle lavorazioni varie.
Buona visione.



















Questo lo stato in cui versava la radio prima dell'intervento di restauro.







Un caffè ci vuole sempre dopo una dura sessione di smontaggio :-)

Di seguito le foto scattate durante il restauro della radio.
Potete vedere lo stato iniziale del mobile e le lavorazioni per ottenere la superficie adatta alla gommalacca.









Questa è la terza Radiomarelli di questo genere che riparo e, tutte e tre, presentavano praticamente la moria di tutti i condensatori a carta e di qualche condensatore a mica. Le resistenze erano tutte entro i limiti di tolleranza. Potete vedere gli elettrolitici sostituiti negli anni. Quelli nuovi sono stati saldati separatamente dal lato componenti, lasciando intatto il condensatore elettrolitico a vitone.









Questo è il telaio pulito da tutte le impurità raccolte nel corso degli anni. Pennelletto a setole corte e dure, petrolio bianco e tanta tanta pazienza e fatica. Una volta pulito, il petrolio bianco riaffiorerà presentando una patina bianca sul telaio, non resterà che pulire con un panno di cotone.









I particolari delle cordicelle di sintonia e del loro movimento. La cordicella del blocco di induttanze variabili si è rotto durante la riparazione, mentre quella che comanda l'indice di sintonia, si è rotta dopo che avevo rimontato tutta la radio e la tenevo nell'usuale periodo di bruciatura. Un po' mi sono girate, devo essere sincero!





La radio è riparata, ora il mobile sarà curato nel miglior modo possibile. Come vedrete dalle foto, ho lasciato la patina originale, non mi sono permesso di affondare con la carta vetrata per togliere ogni possibile traccia di aloni (e ce n'erano tanti), mentre i solchi ed i graffi sono stati trattati quel tanto che basta per renderli presentabili. Sono dell'opinione che un legno che ha più di sessant'anni, non potrà mai apparire come appena uscito dalla fabbrica per cui lo lavo a fondo, lo profumo, lo vesto bene, lo pettino e poi lo porto a fare una bella passeggiata in centro, se mi passate l'allegoria.

 

 



Il mobile dopo la prima passata di sverniciatore e la successiva pulizia.

 



Come si presenta il mobile dopo la seconda mano di sverniciatore, la pulizia, una passata mirata di paglietta extra fine e la pulizia finale.

 





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