Onkio-HT-R558 sintoamplificatore

Torna alla lista delle riparazioni.

Qui potete trovare il service manual.

Questa volta abbiamo un sintoamplificatore Onkio HT R558 che rimane in stand-by senza accendersi.

La situazione è solitamente indice di un intervento della protezione elettronica dello stadio di alimentazione, oppure di problemi legati al cablaggio. Per escludere problemi legati ai cavi si procede prima ad un controllo visivo e poi alla verifica della continuità elettrica dei cavi. Per la verifica si deve accedere all’interno dell’apparecchio togliendo viti e coperchio di protezione

Attenzione, da questo punto a seguire, le operazioni vanno fatte con la massima attenzione, l’amplificatore è collegato alla tensione di rete e un errore o contatto involontario possono causare la morte o danni gravissimi alla persona. Ogni volta che si deve testare un apparecchio collegato alla rete elettrica o intervenire su di esso, si deve utilizzare un trasformatore di isolamento

Se non si seguono queste precauzioni si rischia la vita.

Tolte le viti ed il coperchio si esegue un controllo per cercare cavi staccati o segni di bruciature, in questo caso tutto risulta perfettamente sano e senza evidenti segni di guasti. Si procede allora tramite schema elettrico a verificare i vari nodi di controllo con la verifica delle tensioni riportate seguendo lo schema del service manual.

Passiamo direttamente alla verifica della sezione di alimentazione “SCHEMATIC DIAGRAMS-11 (PART-11).

La verifica del cavo di alimentazione AC_CORD è ok, con il tester si è verificato che la tensione di 230 volt è presente. Il fusibile è sano e ha continuità elettrica. Sono presenti 2 trasformatori di alimentazione. Il T901 e il T902 più piccolo, che alimenta la sezione relativa al controllo elettronico della protezione. Di entrambi gli alimentatori si verifica la continuità elettrica dei primari e secondari. Naturalmente con l’apparecchio staccato da rete elettrica. Si toglie fisicamente la spina. La verifica riscontra che gli avvolgimenti hanno continuità (eseguita una prova ohmica con il tester).

Si verifica ora la tensione sulla bobina del relè di protezione RL901 (SDT- S 109LMR2 9VDC 10A/250V~), che risulta paria 9,82volt , un po’ superiore alla tensione di lavoro prevista.

La successiva verifica sul contatto di chiusura del relè, non rileva la continuità attesa . Di conseguenza il circuito dell’alimentatore principale, trasformatore T901 non viene alimentato. L’operazione successiva è stata di dissaldare il relè per un controllo diretto tramite alimentatore esterno. Sempre a scopo precauzionale venivano dissaldati i 3 condensatori elettrolitici della piastra di alimentazione per un controllo accurato dei valori e tolleranze con un tester per condensatori (C922 2200/16V 85°– C930 470/16V 85° – C933 4,7/50V 85°).

Il controllo tramite alimentatore esterno rileva che la bobina non chiude il contatto e la stessa da controllo con tester risulta interrotta.

Perciò abbiamo un primo elemento da sostituire che è il relè appena controllato. I successivi controlli sui condensatori elettrolitici rilevano che i valori di targa sono ai limiti. Dato il costo limitato e per maggior sicurezza si procede alla sostituzione dei condensatori, prendendo degli equivalenti con tensioni di lavoro doppie rispetto a quelle presenti. Risaldati i condensatori si è proceduto ad eseguire un rapido test, ponticellando il contatto di chiusura comandato dal relé (ovvero simulando la chiusura del relè anche senza montare il relè stesso).





Il test eseguito ristabilendo la tensione di rete, verifica che l’apparecchio non presenta altri problemi e si accende immediatamente. Conclusa la verifica si è eliminato il ponticello provvisorio e sostituito il relè guasto. Per il relè si è acquistato un modello equivalente, ma con tensione di lavoro della bobina a 12 VDC invece che a 9VDC come l’originale. Questo per mantenere la bobina al di sotto della tensione limite. Un test con alimentatore esterno, evidenzia che il contatto di chiusura scatta già con tensione di 9 Volt.

Una volta rimontata nella sede la scheda di alimentazione, si è eseguito un test di accensione con controllo a vista del circuito. Non riscontrando riscaldamenti fuori controllo o altri difetti, si è passati a richiudere lo chassis e ritestare nuovamente il sintoamplificatore che ha funzionato senza problemi per circa 2 ore in continuità.

La decisione di sostituire le componenti originarie con altre, con tensioni di lavoro più alte è stata determinata dal fatto di aumentare le soglie di lavoro ed evitare una nuova futura rottura del relè di sicurezza.

Giancarlo Colella - Roma 2018/02/06


Torna alla lista delle riparazioni.