Armstrong Baby Type



Un giorno mia moglie mi dice: "Ho incontrato Stefano l'altro giorno. Mi ha chiesto se puoi andare su da lui che ha una radio da farti vedere e riparare". Io l'ho sempre pensato che le cose belle sono più vicine di quello che si pensi. Così ho fatto due piani di scale a piedi e sono andato a visitare l'ammalata. Stefano mi racconta che la radio (che era in bella mostra sulla mensola del letto) era della famiglia e che gli era molto affezionato. Aveva provato molti anni prima a ripararla da solo (aveva fatto la scuola tecnica ed anche lui si dilettava in costruzioni e riparazioni elettroniche), e che non era riuscito a ripararla a dovere, e così era rimasta.
Ora, però, la voleva funzionante.
Mi dice che aveva provato a sostituire l'altoparlante che era rotto, che aveva sicuramente sostituito il potenziometro del volume e che la radio emetteva solo un sonoro e profondo ronzio. Altre informazioni non gli tornavano in mente.
Porto la radio a casa e dopo qualche giorno mi metto all'opera.
Foto di rito, pulizia sommaria e primo test di accensione tramite variac (dopo aver risaldato un terminale del secondario del trasformatore di uscita). Risultato? ..... mutismo totale. L'altoparlante invece, non era riparabile ed era necessariamente da sostituire. Parto con il controllo dei condensatori e sostituisco senza indugio, dopo averli testati, doppio elettrolitico di filtro e condensatore di disaccoppiamento tra pre e finale audio. Noto anche che la tensione di lavoro degli elettrolitici è di 250V, ma la presa sull'autotrasformatore prima della raddrizzatrice è sui 220V. Mi inizia a sorgere qualche dubbio, ma metto condensatori da 450V e provo a riaccendere tramite variac. Ora la radio va, la bassa frequenza c'è ed è potente, di ricevere le stazioni neanche l'ombra, ma le valvole scaldano un po' troppo per i miei gusti e poi mi continua a ronzare in mente la tensione di lavoro degli elettrolitici originari. Ok, mi fermo un po', chiedo sui forum se qualcuno ha per caso lo schema di questa bella radiolina ed intanto cerco tra i miei schemi qualche radio che monta le stesse valvole. La radio in questione, come tante altre di quel periodo, è una radio in scatola di montaggio, in genere venduta su riviste o da negozi del settore, la scocca è uguale per tutti in genere, quello che cambia sono la scala parlante, la mascherina frontale, le manopole e l'eventuale copertura in tela o similari dell'altoparlante. Più faccio test sulla radio, più controllo quei pochissimi schemi che hanno tutte e cinque le valvole, più continuo ad avere il dubbio che c'è qualcosa che non va. Vado allora a chiedere a Stefano se, per caso, avesse del materiale che riguardasse la radio, visto che era in scatola di montaggio ma, come sospettavo, faccio un buco nell'acqua, però sempre meglio averci provato.......mi sa che mi aspetta un lavoraccio.......ed io che credevo di cavarmela in poco tempo........con tutte le altre attività che, come al solito, si accumulano e accumulano e accumulano......Dimenticavo.....Stefano mi dice anche di essersi ricordato che c'erano dei fili staccati e che lui li aveva risaldati, ma non era sicuro di aver fatto bene. Mi aspetta il lavoraccio!!




Devo ricostruirmi schema elettrico e di conseguenza tutta la radio, non ho altra scelta. Prima di tutto, la questione dell'autotrasformatore. Dagli schemi in mio possesso, vedo che le valvole in questione lavorano al massimo con 140V per l'anodica della finale audio e massimo 90V per l'anodica delle altre valvole. Da uno prendo la sezione della raddrizzatrice e della finale audio, e da un'altro quella delle rimanenti tre valvole. Facendo sempre attenzione ai valori dei componenti che comunque si trovavano su circuito, mi accorgo che il modo di operare che ho scelto è corretto e sta dando buoni frutti. Quasi tutti i componenti corrispondono agli schemi, qualche valore è di poco discordante, alcuni non ci sono proprio oppure sono mancanti collegamenti o gli stessi sono saldati in posizione errata. Qualcosa comincia a tornare al suo posto. Durante questa operazione ho provveduto anche a controllare tutti i componenti e ad eliminare quelli che erano difettosi (condensatori in perdita in genere) oppure molto fuori tolleranza. Dopo molti test, decido di accendere di nuovo la radio e verificare l'attività riparatoria. La bassa frequenza è presente, le valvole non scaldano più tanto ma di ricevere le stazioni non sene parla, si sente solo lo scrocchio del cambio di gamma ed un enorme boato quando si passava sulla presa fono. Metto mano al generatore modulato e controllo il percorso del segnale. Dall'ingresso della prima media frequenza alla fine il segnale è presente (visto che ci sto' regolo anche i nuclei delle medie per il quasi massimo segnale di uscita). Nella speranza di aver risolto per via delle medie alquanto disallineate, accendo e ....... si è incrementato il fruscio di fondo ed il boato è apparso anche sulle onde medie ma, di stazioni, non se ne parla proprio. Allora mi vien da pensare che l'oscillatore non oscilla, ma non oscilla perché ha problemi il blocco aereo-oscillatore oppure perché il collegamenti ad esso non sono corretti? Devo essere sincero, iniziavo a perdere le speranze, ho provato a seguire fili sottili e piste, compensatori e bobine, ho fatto prove su prove, ma non sono riuscito a cavare un ragno dal buco. Di notte, mentre dormivo, i sogni si popolavano di bobine e nuclei di ferrite e condensatori variabili in aria. Allora ho iniziato a controllare le radio simili a questa che avevo, ma di blocchi di sintonia-oscillatori come quello, neanche l'ombra. Volevo andare dal mio amico Guido, ma poi mi sono vergognato, perché lui mi dice sempre di studiare, ragionare e provarci, che le difficoltà sono quelle che ti fanno crescere e che sono più bravo di quello che do' a vedere. E poi mi sono ricordato casualmente di una radio che avevo comprato circa otto anni fa da un rigattiere e che, per mio sommo e preponderante fondo schiena, montava quel blocco di sintonia (e le prime tre valvole). Il risultato finale è stato quello della giusta collocazione dei collegamenti e del funzionamento della radio. Visto che c'ero ho ricontrollato e confrontato tutta la parte di alta e media frequenza delle due radio per fugare ogni dubbio e, soprattutto, controllare la tensione di alimentazione dall'autotrasformatore (che ho poi messo definitivamente a 110V alternati).



Credevo di aver concluso ma, ascoltando le onde medie, ero costretto a regolare i nuclei delle medie frequenze ad un accoppiamento molto più lasco per via dell'insorgere di fischi laceranti e forti auto oscillazioni (fino al motorboating) sui segnali forti ed era un vero peccato, perché la radio aveva una sensibilità eccellente in quanto, anche nel mio laboratorio che è notoriamente una schifezza ricettivamente parlando, si riuscivano a ricevere parecchie stazioni in onde medie. Dalle foto di come era la radio, potete vedere la collocazione della seconda media frequenza al di sotto del telaio e la mancanza dello schermo sulla stessa. Prima ho provato a cambiare il cavo del lato caldo del primario della prima media sostituendolo con uno schermato, ma con pochi risultati, poi ho deciso di costruirmi la scatoletta. Tra le varie idee che mi erano passate per la mente, ho optato per un foglio di rame di quelli che si usano per le belle arti, rigido quanto basta, facilmente tagliabile e sagomabile e, con un po' di difficoltà, anche saldabile. Il risultato estetico lo vedete in foto poco sotto mentre, per quel che riguarda il funzionamento, sono riuscito ad attenuare notevolmente i difetti precedenti e raggiungere una buona sensibilità e potenza senza arrivare all'oscillazione.



A conclusione della riparazione, una profonda, accurata e stancante operazione di pulizia e lucidatura delle parti plastiche, dello chassis e delle valvole, la scansione della scala parlante per coloro i quali ne avessero bisogno, il disegno dello schema della cordicella di sintonia, dei collegamenti al blocco di alta frequenza e dello schema elettrico in bella copia. E' possibile che troviare degli errori, della mancanze oppure degli strafalcioni ma, credo, capirete. Alla prossima riparazione e, come dice Guido, se disperate, sciagura e disgrazia si abbatteranno su di voi (non sono le sue parole esatte ma il concetto è quello).











Questa la radio nelle condizioni iniziali (priva già delle uniche due manopole).













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