Riparazione di un Commodore VIC20

Torna alla lista delle riparazioni

Arriva un momento in cui devi decidere che strada far prendere alla tua passione.
Ed arriva, prima o poi, il momento in cui devi iniziare a separarti da gran parte dei tuoi pezzi.
Ma, soprattutto, devi dare un senso a quello che fai e che vuoi, a quello che vorresti fare ed a quello che devi, per forza di cose, poter fare.
Una casa piccola è l'ambiente peggiore per intraprendere una collezione ingombrante, soprattutto se il retrocomputer ha trovato la casa già occupata da radio, tv, libri e riviste.
Quindi, via quasi tutto, concentrati sui pochi apparecchi che hai nel cuore e su qualche apparecchiatura strana, libri e riviste con lo stesso concetto, ed il resto addio.
Questa volta è toccato ai tre VIC-20 che avevo loose.
Da tempo relegati su di un parchettone, non aveva senso tenerli li a fare la muffa (per modo di dire non per via dell'umidità :-) ).

Attacco alla cavetteria il primo ed accendo ottenendo, come risultato, quello che vedete qui sotto.



A volte, accendendo e spegnendo, appariva la schermata iniziale in bianco e nero.



La scheda è una ASSY 250403 rev.D PAL.
Non ho esperienza con i VIC 20 ma in genere, per un problema del genere, io andrei dritto a controllare il processore grafico VIC-I 6561.
Ho altri due VIC 20 da utilizzare per eventuali scambi e non mi faccio scappare l'occasione, in fondo mi porto avanti il lavoro sugli altri :-)
Via con la sostituzione dei 6561 e dai col medesimo problema.
Ah, quanto tempo fa perdere la fretta...



Va bene, vado sul sito di Ray Carlsen ed inizio a leggere con il mio inglese maccaronico ma anche carbonarico.
Cerco di andare per gradi.
Caratteri della schermata di avvio mancanti (solo blocchi o linee lampeggianti al posto delle cose normali) e alfanumerici mancanti dai giochi.
UD7, ROM caratteri marchiata 901460-03.
Via, si dissalda, si risalda uno zoccolo e si testano le due altre rom che, fortunatamente sono già zoccolate.
Risultato? Nessuno tutto come prima.

Continuo a leggere cercando di associare l'anomalia agli esempi riportati.
UB9, un semplice 7402, il chip che genera il clock, può provocare colori mancanti.
Dai, come da prassi, si dissalda, si monta il nuovo zoccolo ed il nuovo chip.
Risultato? Nessuno, tutto tace, o meglio, tutto sfarfalla.



Mi fermo un attimo a ragionare.
Penso, penso, e mentre penso fisso il chip appena sostituito e, la coda dell'occhio, vedo dei condensatori al tantalio nella zona del clock e dell'uscita video composito.
E se il clock fosse sbagliato e non permettesse al VIC-I di funzionare bene?
In fondo anche i tantalio dopo tanti anni modificano il loro valore, quando non si è sfortunati che esplodono come proiettili espellendo con violenza la capoccia di se stessi verso l'infinito ed oltre.
In fondo rischio solamente di esser costretto ad alzare il letto e tirar fuori il vecchio oscilloscopio a tubo.
Piano, piano, con un cacciavitino, giro il compensatore che regola la frequenza di clock e....



Oh gioia, oh gaudio, oh culo (scherzo, la logica segue vie a noi comuni mortali sconosciute, ma certe nella costituzione dell'universo, cioè era un modo simpatico per esprimere felicità nell'essere stato aiutato da un po' di logicamente ragionato culo :-) :-) :-)

Comunque noto al tatto che il VIC-I e la ROM Kernal UE12 901486-06 scottano veramente tanto e, visto che del VIC-I non ci sono riproduzioni moderne e che la rom kernal è indicata da Ray come uno dei chip che più si rompono sul VIC 20, decido di incollare su detti chip delle alette di raffreddamento, in modo da dargli un'aspettativa di vita più lunga.





Spero che il tempo che avete perso nel leggere questo racconto sia servito a riportare in vita il vostro "acciaccato" VIC 20, perché, in fondo, il nostro divertimento è quello, dare nuova vita e farli tornare a giocare come quando erano giovini.
Ciaoooooooooooooooooo.



Torna alla lista delle riparazioni