La valigia del radiotecnico Philips Service

Articolo di Giancarlo Colella


Oggi vedremo come resuscitare una valigia da radiotecnico “Service Philips” con scomparto porta valvole, dimensioni 15x46x36 con contrassegno “Service Philips”, probabilmente della metà degli anni 70.





Chiusure laterali a scatto in acciaio cromato, guide e bordature in alluminio sagomato, pannello porta valvole e porta scomparti removibile per componenti elettrici o ricambi.
Acquistata su Ebay, veniva dichiarata semplicemente usata senza altre indicazioni.
All’apertura del pacco si rivela la sorpresa.



Il fondo risultava rotto nei due lati della parte inferiore. Il danno era stato riparato con due contropiastre in plastica, fissate mediante rivetti. La riparazione era anche questa d’epoca, però non poteva reggere a continue sollecitazioni. Ad un controllo più accurato si è notato una ulteriore spaccatura abbastanza recente, infatti le parti in plastica rotte erano ancora linde e pulite, forse a causa di una ulteriore caduta in tempi a noi vicini.

Il danno però non era stato dichiarato nella vendita.
A parte la delusione, rimaneva da decidere se rispedirla al mittente, destinarla al cassonetto oppure tentare di recuperarla con un intervento risolutivo.
Naturalmente la volontà di riportarla al suo stato originario e riutilizzarla per la sua funzione ha avuto il sopravvento a discapito della valutazione economica, che consigliava di rispedire tutto al mittente.

La soluzione pensata prevedeva un rinforzo totale del cassetto inferiore tramite utilizzo di vetroresina e lana di vetro ad irrobustire la struttura. La vetroresina incollata avrebbe consolidato le parti rotte e rinforzato tutta la valigia. A tale scopo ho utilizzato la resina Politex R42 ML.750 in aggiunta al suo catalizzatore ML.20 - foto 06/07).

  

Per sicurezza vi allego anche le note tecniche e di utilizzo della resina, in modo da avere ulteriori informazioni sul suo utilizzo.

Per prima cosa si sono rimossi i rivetti e le piastre di plastica aggiunte, sono stati rimossi i piedini di plastica fissati da perni ad espansione e le chiusure laterali.
Eseguite le operazioni preliminari, si e' passato alla sgrassatura di tutta la valigia con detersivo per piatti e successivamente asciugate con cura tutte le parti della valigia.
Le zone spaccate sono state riavvicinate e fissate dall’esterno con nastro da pacchi.
Verificato che tutte le parti combaciavano, si è tagliata la lana di vetro a misura della superficie da coprire e preparata la miscela di resina e indurente.

Una volta unite le due parti, resina e indurente secondo le quantita' indicate nelle istruzioni, si sono miscelate rapidamente le parti e spalmata la miscela a pennello, sulla superficie interna della valigia.
Sulla superficie resinata si è appoggiato un primo foglio di lana di vetro, si è spalmata nuovamente la resina e appoggiato un secondo foglio di lana di vetro.
A questo punto si è ricoperto anche il secondo strato e distribuita uniformemente la resina.
Si è mantenuta la superficie coperta a resina in piano e poi posta ad asciugare.
La valigia è stata riparata dal freddo e tenuta al caldo per velocizzare l’asciugatura.

Naturalmente si deve evitare di respirarne i vapori mentre asciuga la miscela e non tenerla negli ambienti dove si vive, per non restare intossicati.
Verificare sempre le procedure di applicazione e le cautele necessarie.
La resina si spalma utilizzando guanti usa e getta e sempre utilizzando occhiali di protezione.
La sicurezza deve essere sempre al primo posto in ogni attività.


Dopo 2 giorni la valigia era perfettamente asciutta, perciò si sono rimontate le cerniere, lucidate con una miscela di pasta abrasiva CFG 1808 e olio di vasellina e fissati i piedini con termocolla a stick, tramite pistola da 80 Watt.

La valigia è stata poi lasciata ad arieggiare per 3 giorni per ridurre l’odore di solvente ancora presente.
La resina si presenta di colore trasparente, per i ritocchi fatti nella parte esterna, utili a coprire i vecchi fori dei rivetti, si è preparata altra resina e la stessa è stata colorata miscelandola con colore nero.
Altri due giorni per l’asciugatura ed il lavoro di restauro era da ritenersi concluso.





La valigia è ora nuovamente utilizzabile, oltretutto risulta rinforzata in tutta la sua superficie.
Le parti spaccate sono saldate alla vetroresina senza ulteriori problemi.

Roma 05-02-2018 Giancarlo Colella