Costruzione quasi casalinga di un variac

ATTENZIONE ATTENZIONE.
NELLA FOTO LE CARCASSE DEI TRASFORMATORI E DEL VARIAC SONO ELETTRICAMENTE TRA LORO COLLEGATE.
QUESTO NON DEVE ACCADERE!!!
DEVONO ESSERE TRA LORO ISOLATE PER MANTENERE LA SEPARAZIONE GALVANICA.
ATTENZIONE ATTENZIONE.


Questa è la terza versione di variac che mi costruisco. Ogni volta ho fatto un passo avanti nell'utilizzo dei materiali a mia disposizione, cercando di spendere il meno possibile e riciclare tutto quello che continuamente metto da parte.
Per meglio aiutare tutti, in un successivo articolo illustrerò le prime due versioni costruite (senza foto però) con i relativi schemi elettrici, in modo che ognuno possa utilizzare quello che ha in casa (nei limiti del possibile) e possa risparmiare dei soldini pensando sempre alla sicurezza.

A tal proposito, vi avverto che qui si sta lavorando con tensioni alternate dannose per l'organismo (leggi che ci potete morire), per cui fate molta attenzione a come e dove mettete le mani e le attrezzature. Non mi ritengo responsabile per gli incidenti che potrebbero occorrervi, state facendo tutto sotto la vostra responsabilità, ricordatevelo.

Prima di tutto lo schema elettrico dell'apparato. Cliccate sull'immagine per ingrandirla a tutto schermo.



Di seguito invece, la lista dei componenti da utilizzare:
Come potete vedere, l'unico componente da comprare per questo progetto è il variac. Io l'ho acquistato a 30€ (comprese le spese di spedizione) su internet, usato e funzionante. Ma non preoccupatevi, potete anche farne a meno se avete dei trasformatori adatti. Per il resto, è tutto materiale che ogni buon smanettone ha dentro il cassetto, per il legno potete recuperarlo ovunque, io ho preferito utilizzarlo al posto del contenitore metallico per una questione di sicurezza e per la maggiore facilità di lavorazione rispetto all'alluminio. L'apparato che vedete nello schema ed in foto, è elettricamente isolato dalla rete e non stabilizzato, questo vuol dire che in base al carico ed alla relativa corrente che assorbe, dovrete ritoccare la manopola di regolazione della tensione. Le dimensioni del contenitore sono H20L17P23 circa, tutto in cm. Alla fine, due belle passate di gommalacca a pennello per rendere esteticamente gradevole la realizzazione. Si inizia con il bullonare tra di loro il variac con i due trasformatori, in modo da renderli un corpo unico ed autonomo. Mi raccomando di collegare i trasformatori con i primari esterni ed i secondari collegati tra di loro, come da schema.







Qui il grosso del lavoro è già fatto. Sono stati effettuati i collegamenti tra i componenti tramite mammuth e fastom, montati gli strumenti da pannello e la presa da muro, la lampadina ed i filtri. Visto che non avevo la presa elettrica stile computer che serviva per collegarlo alla rete, ho saltato il primo filtro utilizzando un filo prelevato da un dvd rotto. Il microamperometro deve essere ancora convertito all'alternata e predisposto per le due scale di lettura. Sul frontale è presente il posto per il deviatore per le scale del microamperometro e dietro mancano ancora i due portafusibili con i relativi fusibili (stanno in cantina in zona al momento non accessibile). I fili gialli e viola che vedete sui trasformatori, sono altre tensioni secondarie non utilizzate nel progetto e quindi opportunamente isolate.





E qui il tocco dell'artista....la gommalacca ha il suo fascino, non si può aggiungere altro.









Questa ce l'avevo e ve la metto per fare numero, sono i piedini in gomma dell'apparato. Il complesso è molto pesante in quanto lo sono i trasformatori ed il variac. Prevedete di metterlo sulla base di un tavolo oppure su di una mensola molto resistente. Buona lavorazione a tutti  :-)



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