Ricevitore in superreazione con ECC81
Regenerative RX with 12AT7

Schema elettrico ricevitore FM superreazione con ECC81

Costruire un ricevitore di tal fatta al giorno d'oggi, potrebbe sembrare un suicidio.

Perché imbarcarsi in una realizzazione critica e di dubbio funzionamento dal punto di vista della qualità, quando basterebbe comprare uno dei tanti chip monolitici tutto fare in cui praticamente attacchi l'antenna, le cuffie e la batteria, ed hai risultati migliori di questo.

Già, perché?!

Volete che ve li elenchi punto per punto oppure ve li immaginate?
Lo so, lo so le risposte che avreste da darmi, colorite, divertenti, offensive ed elusive, accusatorie e millantatorie.
La verità è che avevo bisogno di mettermi in gioco.

Tutti hanno parlato, parlano, parleranno della crisi sociale in cui ci troviamo, tutti hanno fatto finta di nulla, a tutti hanno messo il prosciutto sugli occhi e le tv prepagate nelle orecchie in modo che via cellulare risultassimo più rincoglioniti di quello che in fondo non saremmo, sempre persi in futili problemi creati ad arte per fuorviarci dal reale terrore nel quale stiamo scivolando.
Con un solo stipendio ed una splendida famiglia, ho fatto quello che allo stato non passa nella mente di fare, tagliare le spese inutili e, tra queste, i primi a venir eliminati, sono stati gli esborsi per l'acquisto di radio, di libri e riviste.
All'inizio è stato particolarmente frustrante, non ve lo nego, mi sentivo un fallito, ma poi me ne sono fatto una ragione ed ho capito che, nel male, avevo trovato un'ancora di salvezza a cui aggrapparmi.
Ho riscoperto le radio ed i libri che mi circondavano, ho capito che non li consideravo più, occupato com'ero ad accumulare il più possibile, a riempire il vuoto che ti lasciava il fatto di non sentirti parte di una comunità anzi, un gruppo di persone che oramai pensavano solo agli affari loro.
Sono andato così in cantina a spolverare lo spolverabile ma, soprattutto, ad aprire tutte le scatole di scarpe piene di componenti smontati nel corso degli anni e ad iniziare la loro catalogazione al fine di costruire, costruire qualsiasi cosa, apparecchiatura, scherzo, scempio, purché mi sentissi di nuovo vivo mettendomi alla prova.

In tutto questo marasma psicologico, psichiatrico, sociologico, è arrivato il mio amico Stefano Leopardi è mi ha proposto un corso avanzato di montaggio radio presso la sua scuola, per le attività pomeridiane a scelta dei ragazzi. Corso avanzato perché quello base lo avevamo già fatto :-)
Il progetto era ambizioso, far costruire ai ragazzi, dopo la radio a galena in OM amplificata con due transistor, un ricevitore a valvola ma con la ricezione in MF.
Dopo aver preso in considerazione quei pochi circuiti che si trovano in rete e sui libri, la scelta è caduta sul famoso ricevitore del prof. Pegna e che potete trovare qui.

Il primo passo è stato quello di reperire il materiale e di testare il circuito, eliminando da subito l'alimentazione non isolata dalla rete ed utilizzando un kit di Nuova Elettronica per l'alimentazione di apparati valvolari.
Il secondo passo è stato l'appuntamento a scuola, il 29 di dicembre 2012, durante il quale abbiamo dato mano al saldatore ed approntato il primo prototipo, funzionante da subito anche se con qualche difficoltà.
Lo ammetto, un po' scettico ero, non convinto delle potenzialità del circuito, non convinto di far utilizzare l'alta tensione ai ragazzi e, soprattutto, non convinto che funzionasse proprio tant'è che, per tre volte consecutive, abbiamo fatto cilecca per errori di montaggio.
Ma poi, dopo aver ascoltato le prime note e voci, ed aver appurato che, in fondo, il progetto non era così utopico, sono passato a costruire la mia versione, per far venire a galla possibili problemi che avrebbero potuto presentarsi ai ragazzi, ed è lì che sono iniziate le vicissitudini.

Non aspettatevi da me una trattazione matematica della superreazione, praticamente non esistono (almeno nei libri e nelle riviste in mio possesso). Le uniche trattazioni in italiano sul web, che abbiano una qualche validità, le potete trovare qui e qui.

La disquisizione è interessante e particolareggiata, nel tentativo di estrapolare il funzionamento della superreazione in FM, ma non se ne cava un ragno dal buco, nel senso che non vi sono certezze sulla reale modalità di rivelazione della modulazione di frequenza.
Un altro aiuto potrebbe venire in forma empirica, utilizzando tutta una strumentazione di radio frequenza, in modo da avere la possibilità di raggiungere il massimo delle prestazioni utilizzando le apparecchiature e l'empirica sostituzione dei componenti, logicamente sapendo perché e cosa sostituire. In un modo o nell'altro, io vagavo nel limbo del costruttore di kit evoluto, cioè di quell'essere da baraccone che non è né un progettista, né un laureato, né uno ricco che può permettersi l'acquisto di che dir si voglia, cioè di quell'animale domenicale che sopravvive da quando la cultura radio-elettronica ha avuto luce.

Gli apparecchi in superreazione si prestano alla ricezione dei segnali a frequenza molto elevata e con ottima sensibilità, nonostante richiedano un numero esiguo di componenti e di consentire la rivelazione di segnali sia modulati in ampiezza che modulati in frequenza.
Sono di facile costruzione e sono molto semplici, ma richiedono una messa a punto che spesso è laboriosa e che rende la produzione in serie praticamente impossibile, essendo ogni ricevitore un mondo a parte.
In genere sono costituiti da una valvola rivelatrice seguita da una o due valvole amplificatrici audio (la stessa cosa vale per la circuitazione a transistor).
La sensibilità della valvola rivelatrice in reazione è estremamente elevata ma lo è per un tempo molto breve in quanto subito dopo la valvola inizia ad oscillare facendoci ascoltare il tipico fischio in altoparlante ed iniziando a trasmettere disturbando le apparecchiature dei vicini di casa.
Si è pensato quindi di impedire alla valvola di entrare in oscillazione, rendendo intermittente il suo funzionamento nell'intorno del punto di massima sensibilità della valvola, cioè di tenere sospeso il funzionamento della valvola tra il momento di innesco delle oscillazioni ed il momento immediatamente prima, spegnendo le oscillazioni ogni volta  che superassero una determinata soglia.
Se le intermittenze fossero di 100 al secondo, la ricezione sarebbe impossibile in quanto il segnale risultante sarebbe un cupo ronzio; mano a mano che aumentano le intermittenze il ronzio lascia il posto ad un fischio acuto e poi ad un fruscio, quindi vien da se che si cercherà di creare delle intermittenze che siano al di fuori della soglia di udibilità superiore dell'orecchio umano.
Questa intermittenza, viene chiamata frequenza di spegnimento, ed in genere per ottenere il risultato su esposto si utilizza una frequenza di 100Khz applicata al rivelatore, in modo che a ciascun semiciclo positivo corrisponda il funzionamento della valvola e a ciascun semiciclo negativo corrisponda invece il bloccaggio della valvola stessa.
L'inconveniente di questo tipo di ricezione consiste nel fatto che a ciascun intervallo di funzionamento debbano corrispondere molti cicli del segnale in arrivo. Se la frequenza di spegnimento è di 100KHz sarà impossibile ricevere le onde lunghe o le onde medie mentre se si vogliono ricevere le onde ultracorte, ricevendo un segnale a 100MHz si avrebbero per ogni ciclo, 1000 cicli del segnale in arrivo.

Il nostro circuito è del tipo auto-oscillante, il triodo di sinistra nello schema elettrico svolge la funzione di triodo rivelatore a falla di griglia e triodo oscillatore. Il gruppo d'antenna, oltre a svolgere le solite funzioni di gamma sintonizzabile, costituisce un oscillatore Colpitts. Il gruppo JAF1-C3-C4 costituisce la cella che insieme al triodo genera la frequenza di spegnimento; i due segnali risultanti verranno successivamente rivelati in falla di griglia.
Il potenziometro R4, variando la tensione anodica del triodo, ne varia il funzionamento (spegnimento e oscillazione).
Il triodo di sinistra è un semplice triodo amplificatore di bassa frequenza una volta che il segnale è stato rivelato, in cui i componenti R5-R6-C5 costituiscono i componenti che polarizzano correttamente il trido. Il condensatore C6 filtra i segnali spurii in radiofrequenza verso massa.


LA COSTRUZIONE E LA LISTA DEI SANTI

Quella che vedete è la prima versione del ricevitore di cui tanto abbiamo parlato finora.
E' costruita in maniera assolutamente spartana, tenendo conto solo della lunghezza dei fili e dei terminali dei componenti. L'alimentatore è essenziale ma spartano anch'esso, senza fronzoli, addirittura il filamento è alimentato dal trasformatore a 9V invece dei 12V necessari, in quanto, sotto carico, il trasformatore ne tira fuori 12V invece che 9V mah, i misteri del ramato elettrone!



Nei primi test fatti con Stefano, alimentavano la radio a 150V di anodica, l'alimentatore usato nel mio caso ha due tensioni, 170V e 200V, non cambia praticamente nulla ad orecchio sordamente umanoide come il mio, se avessi avuto la strumentazione, magari, qualche info in più ve la davo....L'unica differenza degna di nota, è lo spostamento del punto in cui interviene la reazione. Si riesce a scendere anche sui 130V, ma più si scende e più la ricezione, la capacità di reazione ed il livello di uscita, diminuiscono.
Acceso il circuito, mi sono inchinato a Sua Signoria Superreazione: nonostante mi trovassi un punto di casa (il solito sgabuzzino) avaro di onde radio, riuscivo senza problemi a ricevere molte stazioni commerciali con un buon volume in cuffia, tenendo il comando della reazione appena partiva il fruscio tipico, dal nulla al caos in un leggero tocco. Rispetto allo schema originale, era cambiato il valore del condensatore variabile doppio ed il numero di spire della bobina di accordo ed oscillazione. In questa situazione si sentiva molto ronzio di sottofondo, residuo dell'alternata, anche se tollerabile ed era presente un accentuato effetto mano. Non c'era antenna e nessun accoppiamento lasco, così come saldatore aveva creato. Le casse del computer, anche se alimentate in continua a batterie, con il volume al massimo, davano il peggio di se stesse, quindi più ronzio e più distorsione, accompagnate dalla distorsione audio introdotta dalla fotocamera che stava vicino alle casse.
In tutto questo nido di api, antitesi del laboratorio di misure, ascoltate la quantità di stazioni che si ricevono e, in generale, la qualità delle stazioni ricevute in funzione della semplicità del circuito montato.
La sera, con le cuffie, al diminuire dei rumori esterni e delle interferenze, la qualità audio aumentava.



Dopo questi confortanti risultati e dopo aver verificato quali potessero essere i problemi a cui i ragazzi sarebbero andati incontro, decisi che avrei approntato un piccolo telaietto in legno almeno per dare un po' di solidità alla struttura ed una migliore disposizione dei componenti. In realtà ho solo preso il ricevitore e l'ho avvitato al frontalino in legno, mettendo l'alimentatore sul piano isolante, sempre in legno, in modo da non rischiare inutili corto circuiti.
Il risultato?
Deludente.
La ricezione non era più la stessa, il segnale sembrava aver ceduto il passo al fruscio, nonostante i luoghi dei test fossero sempre gli stessi, la ricezione sembrava ammutolita, anche cambiando la valvola con altre funzionanti, il risultato non cambiava. Allora mi mettevo a cambiare il piano di montaggio, modificando la disposizione dei componenti, allontanando, avvicinando l'allontanabile e l'avvicinabile, ma l'unico risultato che ottenevo era lo spostamento della banda ricevibile (sono arrivato a cambiare anche le casse acustiche....).
Il risultato del secondo esperimento lo potete ascoltare e guardare in questo filmato.

Deluso e demoralizzato, sono andato un sabato a casa di Stefano per farmi aiutare a sbrogliare la matassa ed imparare qualcosa ed invece, dopo un buon caffè, il mio ricevitore ha preso a suonare quasi come una supereterodina commerciale: suono limpido e forte, anche con l'aggiunta di una antenna esterna, che aumentava in maniera considerevole l'uscita audio (cosa che non ero riuscito a fare a casa in quanto subentrava un forte ronzio che oscurava qualsiasi trasmissione). In più avevamo collegato l'amplificatore a valvola che era l'altra parte del progetto scolastico ed il suono era potente e corposo.
Forse il ricevitore aveva avuto una trasmutazione mistica nel trasporto su strada oppure era stato benedetto da un'onda intergalattica proveniente dal settore XTY56 della galassia bravosiana oppure, semplicemente, era il solito c... dell'arrangista domenicale che alla presenza del sommo maestro si inchinava alla conoscenza....
Non so spiegarvelo, tornando a casa da Stefano mi sentivo sollevato, tutte le ore perse a fare modifiche e tentativi, avevano portato alla realizzazione di un ricevitore spettacolare, dai risultati molto al di sopra delle mie aspettative e dalla qualità sonora molto buona.
Sono tornato a casa e, dopo l'addormentamento dei pargoli, ho inforcato le cuffiette ed ho riprovato la ricezione e.......ho preso il calendario ed ho enumerato in ordine alfabetico la progenie santificata dei secoli passati. Scherzo, qualche parolaccia l'ho tirata giù, ma nulla di eclatante anche perché se davvero avessi nominato tutti quei santi, lo sai i soldi che avrei dovuto pagare in copyright ......
Non era cambiato nulla, tutto come prima, ma almeno avevo la certezza e la consapevolezza di quello che il buon Ravalico ed il buon Brazioli andavano predicando da anni oramai: ogni ricevitore in superreazione è un mondo a se stante, sia dal lato costruttivo che nel contesto in cui viene usato.
Il test era esaustivo, a casa di Stefano si riceveva che era una meraviglia, a casa mia una schifezza.
Visto che non avevo nulla da fare, modifico di nuovo il circuito che oramai stava assumendo l'aspetto definitivo e inizio nuovamente i test. Quello di seguito è il risultato.

Durante i test mi accorgo di uno strano comportamento: poco prima che entri in funzione la brusca reazione, esiste una zona di rotazione del potenziometro in cui sembrerebbe esserci una ricezione radio pulita dal fruscio. Visto che la tensione che andava in griglia oscillava intorno ai 27V, ho pensato di allargare questo range di variabilità sostituendo al potenziometro da 100Kohm la serie di una resistenza da 47Koohm ed un potenziometro con variazione lineare da 22Kohm. In questa maniera quel punto di grazia radiofonica era perfettamente gestibile e facilmente regolabile.
Il ricevitore iniziava ad avere una sua anima ed una sua vita.
Mi faccio prendere dall'ottimismo e provo anche ad inserire l'avvolgimento d'antenna. Ora la generazione del ronzio non è più ingestibile come prima, faccio mille tentativi tra numero di spire e posizionamento del loop ed arrivo all'optimum, utilizzando due spire dello stesso diametro della bobina d'antenna con un capo a massa e l'altro collegato ad una antenna stilo. Ora il segnale è sufficientemente forte ed il suono pulito quanto basta. Blocco con la colla ciano-acrilica la bobina d'antenna e mi rilasso scorrendo la gamma della modulazione di frequenza, godendomi il tanto agognato successo e facendomi cullare dal silenzio che la notte sola può donarti.
Questo è il risultato finale, diviso in due video a causa dell'intervento di Crozza a Sanremo.

Questa volta ho lasciato che parlassero i video piuttosto che le immagini, per correttezza ho inserito le foto della realizzazione iniziale e finisco inserendo le foto della versione definitiva.
Come al solito non ho badato all'estetica, quanto piuttosto al risultato finale che mi ero proposto. Ho la certezza, perché sperimentata, che il ricevitore così costruito darà il suo meglio in qualsiasi circostanza, in quanto migliorato nelle peggiori condizioni di ricezione, quelle di casa mia.
Non me ne vogliate, un ottimo progetto è il connubio di tutti gli aspetti che lo compongono, io difetto sempre in quello estetico ma migliorerò, un giorno.
Il progetto completo prevede la costruzione dell'alimentatore e dello stadio di potenza di bassa frequenza ma, tali argomenti, vedranno l'editoriale luce in seguito.





CONSIGLI COSTRUTTIVI, ESPERIENZE DI FUNZIONAMENTO ED IMPRESSIONI FINALI

Da dove iniziamo?
Non lo so, vado in ordine casuale, così come mi tornano in mente i ricordi.

Difetti e consigli.

Il circuito ha un suo cuore e, quindi, una sua vita autonoma.
Il mio sarà diverso dal vostro e le strategie costruttive o implementate che adotterete saranno simili, ma non è detto che raggiungano lo stesso risultato.

Non utilizzate collegamenti lunghi, paralleli o a 90° nonché geroglifici: i montaggi in alta frequenza hanno poche e basilari regole e, queste, sono alcune di quelle. Se potete, utilizzate filo rigido non fili intrecciati come quelli normalmente usati in elettronica, ad esempio i terminali delle resistenze sono ottimi, usate collegamenti tipo quelli, li vendono già fatti ma li potete trovare anche in fili vintage spellandoli. Potete usare il filo in rame dei trasformatori che avrete rottamato, ma avrete la scocciatura della spellatura e della successiva saldatura prima di metterli in sede.
Come al solito, è d'obbligo utilizzare quello che si ha in casa, specie in questo periodo di crisi (e poi diventerà una filosofia anticonsumistica).

Il circuito è poco selettivo, non per colpa mia, ma proprio per come è stato concepito.
Cercando di ottenere un'alta sensibilità si è dovuto cedere il passo alla selettività. In OM e OC basse si ha il problema che tra un canale e l'altro ci sono 9-10Khz con un segnale di ampiezza comunque molto forte dell'ordine dei mV. Avendo invece a che fare con le alte frequenze, la visuale si inverte, bisogna andare a ricercare segnali molto deboli, dai 5uV in su ma con larghezze di banda di separazione tra un canale e l'altro di 200KHz circa.
Quindi, quando avrete due stazioni vicine, o le sentirete insieme, oppure la più potente soverchierà la più debole. Si può manovrare il condensatore variabile per cercare di ottenere la ricezione migliore, magari utilizzando un manopolone oppure demoltiplicando la rotazione (in questo caso si andrebbe contro l'economicità della realizzazione se si compra una manopola demoltiplicata apposta, provate ad inventarvi un sistema di sintonia con cordino oppure usate una manopola grande, magari il tappo delle bottiglie da un litro di succhi di frutta insomma, a voi la scelta che vi è più congeniale).

Probabilmente avrete bisogno di uno schermo per la valvola. E' una scelta che dovrete affrontare subito, pena successive ore perse a tarare nuovamente il circuito. Lo schermo isola la valvola dall'effetto mano e dai ronzii residui ma entra a far parte del circuito di sintonia e di reazione. E' uno dei difetti del circuito: la costruzione, i componenti, i collegamenti, tutto entra a far parte della ricezione e della reazione, prima si capisce questo e prima si riuscirà a capire il comportamento del ricevitore, senza bisogno di formule matematiche e strumentazioni scientifiche.

Il condensatore utilizzato in questo ricevitore, è un doppio variabile in aria 8-19pF quindi, pensando alle piccole capacità in gioco, capirete come i collegamenti influenzino in maniera pesante il risultato finale.

In assenza di segnale sintonizzato, si sente un forte rumore di fondo, che sparisce quasi completamente quando si sintonizza una stazione sufficientemente forte, rumore che dà comunque fastidio, specie in un ascolto prolungato o in cuffia.

Il ricevitore, in quanto reazionato, è un ottimo trasmettitore sulla frequenza sintonizzata: bisogna quindi dosare opportunamente la reazione in modo da evitare che i coinquilini del palazzo, consci della tua passione, ti aspettino fuori dalla porta e ti malmenino a suon di musica.

E' possibile che si presenti l'effetto mano, effetto che porta la vostra mano a far parte del circuito di sintonia e che porta alla variazione della frequenza sintonizzata in funzione della distanza della vostra mano dal variabile. Potete ovviare a questo inconveniente utilizzando il pannello frontale in alluminio, alle brutte utilizzate l'alluminio per cucinare in pellicola, provate cosa accade se lo mettete a massa oppure no. Nella configurazione finale l'effetto mano non c'era mentre era presente in quello iniziale.

Date qualche minuto alla valvola di riscaldarsi ed arrivare ad una temperatura di equilibrio con l'ambiente in cui si trova; questo porterà a non avere spostamenti in frequenza durante l'ascolto.

Per tutte le osservazioni riportate finora, si capisce come l'utilizzo di tali ricevitori sia limitato a ricevitori amatoriali o particolari applicazioni ma, nonostante tutto è una configurazione che regala enormi soddisfazioni a coloro i quali si avventurano nel mondo delle VHF con la superreazione per la prima volta: è un ottimo banco sul quale fare esperienza ed imparare nozioni nuove.


Pregi

Dopo avervi esposto tutte le problematiche che potrebbero presentarsi, mi sa che di pregi mica ne troverò così tanti....

Il ricevitore si costruisce con pochissimi componenti, senza bobine dalla sigla strana, con pezzi che potrete trovare facilmente nel vostro cassetto o alle fiere (parlo del condensatore e della valvola). Il ricevitore costa poco, la valvola, fortunatamente, non è molto usata dagli audiofili, per cui il suo prezzo non subisce gli umori del mercato. Il condensatore variabile Stefano l'ha pagato in fiera 2,50€....

Il ricevitore, una volta che ci hai lavorato sopra, funziona veramente bene.

Si possono usare le cuffie che si utilizzano per i lettori multimediali, quindi acquistabili con poca spesa, oppure potrete collegarci delle casse esterne per computer, anche se la resa sonora non sarà particolarmente potente. Quando andate nel solito negozio cinese, controllate nelle specifiche che gli auricolari siano da 32ohm di impedenza, pena una resa sonora bassa e distorta.

Il ricevitore vi permette di fare esperienza in alta frequenza e vi permettere di imparare cose nuove, che non è poco. E' possibile ricevere un'ampia gamma di frequenze, modulate sia in ampiezza che in frequenza, dandovi la possibilità di scoprire gamme amatoriali altrimenti fuori portata.

L'alimentazione la potete ricavare utilizzando due trasformatori in vendita nei negozi dei cinesi, quelli con primario a 220V e secondari multipli, da 1,5V a 12V. Io ne ho comprati due per altri scopi, da 1A e l'ho pagati 4,5€ l'uno, se prendete quelli da 500mA vi costano 1€ di meno. Se utilizzate le uscite da 6V o 12V ci potete anche alimentare il filamento in serie o in parallelo. L'anodica richiede al massimo 5mA (ricordate primario-secondario-secondario-primario).

Insomma, non mi vengono altre cose da dire solo che, come avete avuto modo di ascoltare, il ricevitore funziona veramente bene (e peccato non aver effettuato la registrazione a casa di Stefano...).


Consigli dell'ultima ora

Mi raccomando con gli auricolari: più si avvicinano come impedenza ai 64ohm richiesti, maggiore sarà il volume in cuffia e migliore sarà la qualità sonora. Ne ho provati 7 di auricolari e solo due hanno dato i risultati voluti, anche se nessuno mi toglie dalla testa che al massimo sono auricolari da 32ohm. Come detto in precedenza, un'impedenza di uscita non corretta e bassa comporta un aumento della distorsione e del volume di uscita in cuffia.

L'impedenza L1 regola la banda sintonizzata ed il tipo di oscillazioni. Con il doppio condensatore variabile in mio possesso che non supera i 20+20pF ed il filo di rame di quel diametro, sono state necessarie 7 spire per avere tutta la banda FM ricevibile con solo pochi gradi di rotazione del condensatore persi. In funzione del condensatore in vostro possesso dovrete giostrare sulle spire e sulla loro distanza per avere tutta la banda ed evitare la sovrapposizione tra le stazioni e lo stesso vale per il diametro del filo che avete, deve comunque avvicinarsi a quello indicato nello schema originale. Se il filo fosse non smaltato ma argentato, le cose dovrebbero andare meglio.

La bobina L2 la dovrete provare con il montaggio che appronterete: dovrete testare la distanza dalla L1 per la quale si ha maggior accoppiamento e quindi potenza di segnale in uscita e minimo ronzio residuo. Testate.

Per quanto riguarda la JAF1, provate tutte le bobinette che avete, purché il valore rientri tra i 5 ed i 10 micro Henry. Maggiore è tale valore, meno stazioni riceverete e più sarà difficile dosare al reazione. Al momento c'è montata una bobina commerciale da 10uH, ne avevo montata una quando ero andato a casa di Stefano che al suo induttanzimetro digitale misurava 7uH, di commerciali a meno di 10uH non ne avevo da provare.

Ho provato a montare una ECC83 ma il risultato non è stato entusiasmante. Si comportava bene, alcune stazioni si sentivano limpide, ma la gestione della reazione diveniva impossibile ed il punto di lavoro di grazia che avevo trovato non si trovava più. Probabilmente dovrete ricostruire il circuito su quella valvola, potete provare se non la avete già nel cassetto e non volete spendere i soldi.

A seconda che utilizziate le cuffie oppure le casse esterne del computer, dovrete gestire la presa di massa per jack femmina audio: se utilizzate le casse del computer, il capo che va a massa collegatelo col centrale del jack femmina.

A seconda che utilizziate le cuffie oppure le casse esterne del computer, dovrete gestire la presa di massa per jack femmina audio: se utilizzate le casse del computer, il capo che va a massa collegatelo col centrale del jack femmina, l'uscita sarà monofonica ma la potenza di uscita e la qualità si incrementeranno notevolmente.

Ricordate di collegare a massa lo schermo e di posizionare il filo in modo da avere meno ronzio possibile.

Nel ricevitore da me montato, sono individuabili tre modalità operative.

Prima di arrivare alla soglia in cui la reazione si inserisce bruscamente, si ha uno stato di grazia che permette di ascoltare le stazioni senza ombra di fruscio, così come potete ascoltare dall'ultimo video. In questo stato il volume sonoro in uscita, benché ancora gestibile tramite il potenziometro, non ha un livello particolarmente elevato.

Quando si arriva alla reazione vera e propria, fruscio e volume sonoro si incrementano notevolmente. Una volta centrata la stazione, il fruscio sparirà quasi del tutto ma rimarrà comunque presente. Maggiore è il livello del segnale che riceveremo in antenna, minore sarà il fruscio in cuffia.

Esiste il terzo ed ultimo stato, in cui, continuando ad aumentare la reazione, sarà possibile sintonizzare una stazione come se si trovasse al centro del flesso minino di una sinusoide. Ruotando di poco a destra e di poco a sinistra il potenziometro, ascolterete un fischio intriso di fruscio; in sottofondo alla stazione centrata troverete sempre il solito fruscio. In genere si ha questo comportamento quando si riceve una stazione molto debole.



Lista componenti

V1 = valvola ECC81 oppure 12AT7
R1 = 10Mohm
R2 = 100Kohm
R3 = 47Khohm
R4 = potenziometro 22Kohm lineare 
R5 = 1Mohm
R6 = 1Kohm
C1 = condensatore variabile in aria 20+20pF
C2 = 47pF ceramico
C3 = 10nF minimo 100V
C4 = 2,2nF
C5 = 25uF 16V elettrolitico
C6 = 10nF 250V o più
L1 = 7 spire distanziate di 1,5mm, diametro filo 1,4mm su supporto da 1cm
L2 = 2 spire distanziate di 1,5mm, diametro filo 1,4mm su supporto da 1cm
JAF1 = 5-10uH
Zoccolo per valvola noval con supporto per lo schermo oppure prendere lo schermo a parte.
Jack stereo da collegare con i due auricolari in serie (non collegare terminale centrale di massa).
2 manopole per sintonia e reazione.
mammut per collegamenti.
Antenna stilo direzionabile.
Per le resistenze al massimo usatene da mezzo watt ma anche da 1/4W non dovrebbero dare problemi.


E' ora di concludere.
Ho impostato l'articolo come se fosse una conversazione tra amici. Spero che il tempo impiegato per leggere l'articolo e vedere i video sia stato piacevole e rilassante.
Alla prossima.
Carlo.


P.S. mi sono ricordato, quando inserivo la biografia, che il terzo kit elettronico che mi sono comprato nella lontana giovinezza, era proprio LX441 presente nel numero di Nuova Elettronica 74. Mi ricordo che rimasi malissimo alla fine del montaggio perché sentivo solo fruscio e non riuscivo a captare nessuna stazione, neanche in FM. Se solo qualcuno mi avesse insegnato come si gestiva la superreazione e come si faceva a ricevere, probabilmente oggi sarei un altro uomo, migliore? peggiore? boh!!!! Ho provato a cercarlo in cantina, ma non sono riuscito a trovarlo, chissà che fine avrà fatto, mi sarebbe piaciuto rimetterci le mani oggi......





BIBLIOGRAFIA