Mio fratello più piccolo: Mohamed

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Ci hanno scambiato da subito per fratelli, chissà perché.
Eppure io sono più bello, più prestante fisicamente, più capellone e con quel fascino mediterraneo che tu ti sogni.
Neanche sul fattore cibo ci somigliamo: io mangio come una mucca in mezzo ad una distesa di fresca erbetta di montagna bagnata dalla rugiada di un'alba rosea, tu neanche ti sognavi di avvicinarti alle mie quantità.
E poi io mangio carne che la brace la mandasse, invece tu segui i dettami della tua religione.
Neanche l'oppio dei popoli ci avvicina, tu musulmano io tendente all'ateo.
Tu ingegnere ed io quasi.
Tu che corri con la macchina come se fossi in pista ed io ci manca poco che mentre guido mi apparecchio per fare una merendina.
Io che se non faccio le cose come devono essere fatte e tu che dell'improvvisazione hai fatto la salvezza.
Io che come ti facevo il caffè te te lo sognavi ed ormai avevi quasi gettato la spugna.
Te che mi davi coraggio e fiducia a me che doveva essere il contrario.
Te che eri l'unico che mi faceva sentire musica araba pop manco fossi una delle radio a valvole che mi fanno compagnia.
Io che so' cecato ma tu che seguivi a ruota.
Tu che non facevi che macinare idee su come rendere il tuo futuro migliore, con una piccola idea, con un grande lavoro, con tanto impegno.
Tu che avevi imparato a dire no ed io ancora non ho capito come si pronunciano e che significato hanno quelle due lettere internazionali.
Tu che mi dicevi che gli altri facevano i progetti con i caxxi a pila atomica ed io facevo i fatti con le cose semplici.
Io che sebbene non fossi arabo, magnavo i kebab manco fossi nato e cresciuto in Egitto e ti lasciavo sempre dietro.
Tu ed io che ogni occasione era buona pè magnacce sopra.
Io che ho sofferto tanto quando hai deciso la tua strada ma ero felice che la percorressi.
Tu che non è più la stessa cosa da quando non ci sei più e quello che eravamo riusciti a creare noi con poche altre persone ora non c'è più, frantumato in rapporti umani scollati e piccole isole di amicizia che vanno alla deriva in un mare accecato dal riflesso del sole.
Te che t'ho prestato quei 100 euri e ancora non me l'hai ridati.
A Mohameddddddddddddddddddddddd ridamme li cento euriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.





























Vuoi che la vita ti arrida? Magnace sopra insieme ad un buon amico.
Che la Vita ti sia sempre amica, ovunque tu ti troverai a viverla.
Mi mancherete, tu ed i miei cento euri :-)

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